LAVORI DI
MANUTENZIONE STRAORDINARIA PORZIONE AUTONOMA DI "PALAZZO TALENTI DELLE
OCHE" - S.CROCE - VENEZIA.
La porzione di stabile, oggetto d'intervento, fa parte di
un edificio gotico classificato come: unità edilizia di base
residenziale preottocentesca originaria a fronte tricellulare - tipo C
(Norme Tecniche di Attuazione comune di Venezia - Schede
relative alle Unità Edilizie - Scheda
6).
E' un impianto tricellulare complesso con elemento
aggiunto, con un fronte di edificazione particolarmente esteso sia
sul prospetto principale lungo il Rio di S. Giacomo dell’Orio che su
quello laterale sud (foto 1- 2- 3 - 4 - 5).
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Vista Sud - Foto 1 |
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Vista Ovest - Foto 2 |
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Vista Est - Foto 3 |
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Vista Nord - Foto 4 |
I lavori sulla porzione di P.zzo Talenti delle Oche,
nasce dall'esigenza di sanare il degrado dell'edificio dovuto alle
precipitazioni meteoriche e alla poca manutenzione fatta nel corso dei decenni
precedenti, soprattutto per quanto riguarda la copertura.
La situazione dell'intero complesso è particolarmente
delicata dal punto di vista dei dissesti, specialmente per quanto riguarda la
porzione del palazzo principale, non oggetto di questo intervento.
Per avere il quadro del problema e capire fino a che
punto si poteva intervenire sulla struttura senza alterarne il delicato
equilibrio andando incontro ad importanti problemi di carattere statico, si è
richiesto alcuni pareri di ingegneri strutturisti.
Dalla relazione dell'ing. Moro, per quanto riguarda la
facciata sud, si evince quanto segue:
"A livello del primo
solaio si nota infatti un importante spanciamento della muratura verso
l’esterno, che ha comportato la necessità di intervento da parte degli uffici
di incolumità pubblica comunale con installazione di opere provisionali di
presidio (foto 6-7-8).
La presenza di tre
camini, due con canna esterna ed uno con canna interna (foto
1-9-10-11-12-14-15-16), oltre a creare una soluzione di continuità del
paramento murario esterno, inducono eccentricità di carico sulla muratura,
favorendone il movimento verso l’esterno.
Si notano infatti in
facciata una serie di tiranti metallici (foto 7-8-9-10-11-12-13-17) che non sono
coevi all’epoca di costruzione del fabbricato, in quanto – per tipologia
costruttiva – appaiono di epoca molto più tarda (probabilmente ottocenteschi) e
posti in opera per arrestare il suddetto movimento orizzontale della facciata
verso l’esterno. Tale intervento di tirantaggio probabilmente è stato fatto
congiuntamente ad un importante opera pre-novecentesca di consolidamento e
parziale sopraelevazione del fabbricato come si evince dalla diversa tessitura
e colorazione dei mattoni sulle facciate nord ed est lungo Rio di S. Giacomo
dell’Orio (foto 5), nonché dalla presenza di un tratto di cornice di gronda
gotica all’interno della muratura (foto 13).
Per quanto è possibile
notare al di sotto delle opere provvisionali poste in opera, sembra che sia
tuttavia avvenuto un cedimento dell’imposta del camino più grande, con relativo
abbassamento del volto di base. Tale movimento ha indotto un cedimento
differenziale per trascinamento della muratura esterna, con l’inevitabile
innesco di una frattura subverticale passante che corre lungo il fronte fino
alla cornice di gronda (foto 9-10-11).
Quest’ultima inoltre
appare in condizioni di scarsa manutenzione, pur essendo stata oggetto in
passato di interventi di manutenzione con sostituzione di alcuni conci
originari (probabilmente all’atto della posa dei tiranti supplementari – foto
12-14-16), e necessita di interventi di consolidamento con arpesi in acciaio
che ne impediscano il ribaltamento, soprattutto in corrispondenza dei camini,
dove la porzione esterna della cornice è certamente più ampia di quella che
trova appoggio sul muro (foto 14-15) e verso il ponte dove è stata già
puntellata e dove è presente un’altra fessurazione passante a 45° della
muratura (foto 18)."
Alla luce di quanto illustrato
nella relazione, il parere degli ingegneri fu quello di procedere, come prima
cosa, alla messa in sicurezza del palazzo. Specificatamente di quella parte
ubicata da tre quarti della Calle delle Oche in poi, verso il rio, e di quella
prospiciente il rio stesso.
Questo prima di eseguire un
qualsiasi tipo d’intervento sulla restante parte dello stabile, soprattutto se
si voleva operare anche sulla struttura della copertura.
Tale messa in sicurezza prevedeva
una serie d’interventi programmatici da fare nel breve e medio periodo, secondo
lo stato di degrado su cui si andava ad agire.
Purtroppo il palazzo non è mai
stato messo in sicurezza, da chi ne aveva la competenza, per cui si è stati
costretti a rimodulare il nostro intervento, senza andare a toccare la
satruttura portante del tetto, ma operando una ripassatura del manto di copertura,
l’impermeabilizzazione e la coibentazione delle falde e la ricostituzione dei
paramenti murari degli ultimi due livelli dell’edificio.
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Foto 5 - Vista Est dal rio S. Giacomo |
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Foto 6 - Spanciamento muro e opere provvisionali Calle delle Oche. |
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Foto 7 - Spanciamento muro e opere provvisionali Calle delle Oche - particolare.
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Foto 8 - particolare tirante a barra e paletto in Calle delle Oche.
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Foto 9 - Frattura muraria su calle delle Oche.
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Foto 10 - Frattura muraria su calle delle Oche.
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Foto 11 - Frattura muraria sulla facciata Sud (lato calle delle Oche). |
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Foto 12 - Linea di gronda di fattura gotica in pietra d'Istria, lato Sud. |
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Foto 13 - Degrado angolo sopraelevazione lato Sud. |
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Foto 14 - Cornice di gronda in prossimità del camino. |
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Foto 15 - Cornice di gronda al livello dei camini, lato Sud. |
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Foto 16 - Camini sul lato sud dell'edificio. |
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Foto 17 - Sopraelevazione lato calle delle Oche. |
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Foto 18 - Frattura d'angolo, lato Sud. |
CRONOLOGIA DELL’INTERVENTO
Premessa
Quando ho cominciato a seguire la
questione, a novembre del 2010, la situazione era molto delicata. Il vicinato
lamentava continue cadute di materiale dalla falda della copertura che dava su
Calle delle Oche, le opere provvisionali fate installare negli anni precedenti
erano diventate fatiscenti e ricettacolo di sporcizia e topi.
Non tutti i proprietari attori
dell’intervento erano noti, non si conoscevano quelli a cui apparteneva la
porzione più grande e più nobile del Palazzo, e la loro ricerca, ha richiesto un bel pò di tempo.
In seguito gli abitanti della Calle
avevano fatto una petizione per chiedere al Comune di Venezia di intervenire costringendo
i propietari, su detti, di mettere in
sicurezza la stessa.
I solleciti e gli esposti del
Comune cadevano nel vuoto per l’impossibilità e la non volontà dei proprietari
di quella porzione dello stabile, di intervenire in maniera radicale.
Sta di fatto che il degrado del
palazzo aumentava di giorno in giorno e il rischio di crolli era sempre più
alto.
Nel frattempo la maggioranza dei
proprietari decideva di procedere al calcolo dei millesimi, ma granparte delle
schede catastali non erano aggiornate. La ricerca dei dati presso i vari notai
ha portato via un altro pò di tempo.
Il sisma a cavallo tra Maggio e
Giugno 2012, a portato ad un’ulteriore caduta di materiale dai camini
pericolanti dello stabile, questo a costretto i proprietari della parte più
grande del complesso ad intervenire d’urgenza usufruendo dell’art. 13 del
regolamento edilizio e in tutta fretta erigere dei ponteggi per mettere in
sicurezza le torrette dei sudetti camini (foto 16).
Finalmente dopo svariate riunioni,
sopralluoghi, rilievi, valutazioni d’imprese edili, a Marzo 2013 si è riusciti
a dare il via al cantiere.
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Foto 19 - Facciata Nord - Edificio oggetto di Intervento. |
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Foto 20 - Facciata Nord - Particolare. |
PLANIMETRIE
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Inquadramento: per richiesta occupazione suolo pubblico con l'allestimento dei ponteggi.
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Inquadramento territoriale. |
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Stato di Fatto. |
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Stato di Fatto: Analisi Orditura principale. |
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Stato di Fatto: Analisi orditura secondaria e manto di copertura. |
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Stato di Fatto: Mappa dei dissesti. |
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Stato di Fatto: Mappa degli Interventi. |
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Stato di Progetto: Copertura. |
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Stato di progetto: Torretta camino. |
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