giovedì 20 giugno 2013

Palazzo Talenti delle Oche



LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PORZIONE AUTONOMA DI "PALAZZO TALENTI DELLE OCHE" - S.CROCE - VENEZIA.



La porzione di stabile, oggetto d'intervento, fa parte di un edificio gotico classificato come: unità edilizia di base residenziale preottocentesca originaria a fronte tricellulare - tipo C (Norme Tecniche di Attuazione comune di Venezia - Schede relative alle Unità Edilizie - Scheda 6).
E' un impianto tricellulare complesso con elemento aggiunto, con un fronte di edificazione particolarmente esteso sia sul prospetto principale lungo il Rio di S. Giacomo dell’Orio che su quello laterale sud (foto 1- 2- 3 - 4 - 5).


Vista Sud - Foto 1

Vista Ovest - Foto 2

Vista Est - Foto 3

Vista Nord - Foto 4

I lavori sulla porzione di P.zzo Talenti delle Oche, nasce dall'esigenza di sanare il degrado dell'edificio dovuto alle precipitazioni meteoriche e alla poca manutenzione fatta nel corso dei decenni precedenti, soprattutto per quanto riguarda la copertura.
La situazione dell'intero complesso è particolarmente delicata dal punto di vista dei dissesti, specialmente per quanto riguarda la porzione del palazzo principale, non oggetto di questo intervento.
Per avere il quadro del problema e capire fino a che punto si poteva intervenire sulla struttura senza alterarne il  delicato equilibrio andando incontro ad importanti problemi di carattere statico, si è richiesto alcuni pareri di ingegneri strutturisti.

Dalla relazione dell'ing. Moro, per quanto riguarda la facciata sud, si evince quanto segue:










"A livello del primo solaio si nota infatti un importante spanciamento della muratura verso l’esterno, che ha comportato la necessità di intervento da parte degli uffici di incolumità pubblica comunale con installazione di opere provisionali di presidio (foto 6-7-8).
La presenza di tre camini, due con canna esterna ed uno con canna interna (foto 1-9-10-11-12-14-15-16), oltre a creare una soluzione di continuità del paramento murario esterno, inducono eccentricità di carico sulla muratura, favorendone il movimento verso l’esterno.
Si notano infatti in facciata una serie di tiranti metallici (foto 7-8-9-10-11-12-13-17) che non sono coevi all’epoca di costruzione del fabbricato, in quanto – per tipologia costruttiva – appaiono di epoca molto più tarda (probabilmente ottocenteschi) e posti in opera per arrestare il suddetto movimento orizzontale della facciata verso l’esterno. Tale intervento di tirantaggio probabilmente è stato fatto congiuntamente ad un importante opera pre-novecentesca di consolidamento e parziale sopraelevazione del fabbricato come si evince dalla diversa tessitura e colorazione dei mattoni sulle facciate nord ed est lungo Rio di S. Giacomo dell’Orio (foto 5), nonché dalla presenza di un tratto di cornice di gronda gotica all’interno della muratura (foto 13).
Per quanto è possibile notare al di sotto delle opere provvisionali poste in opera, sembra che sia tuttavia avvenuto un cedimento dell’imposta del camino più grande, con relativo abbassamento del volto di base. Tale movimento ha indotto un cedimento differenziale per trascinamento della muratura esterna, con l’inevitabile innesco di una frattura subverticale passante che corre lungo il fronte fino alla cornice di gronda (foto 9-10-11).
Quest’ultima inoltre appare in condizioni di scarsa manutenzione, pur essendo stata oggetto in passato di interventi di manutenzione con sostituzione di alcuni conci originari (probabilmente all’atto della posa dei tiranti supplementari – foto 12-14-16), e necessita di interventi di consolidamento con arpesi in acciaio che ne impediscano il ribaltamento, soprattutto in corrispondenza dei camini, dove la porzione esterna della cornice è certamente più ampia di quella che trova appoggio sul muro (foto 14-15) e verso il ponte dove è stata già puntellata e dove è presente un’altra fessurazione passante a 45° della muratura (foto 18)."







Alla luce di quanto illustrato nella relazione, il parere degli ingegneri fu quello di procedere, come prima cosa, alla messa in sicurezza del palazzo. Specificatamente di quella parte ubicata da tre quarti della Calle delle Oche in poi, verso il rio, e di quella prospiciente il rio stesso.
Questo prima di eseguire un qualsiasi tipo d’intervento sulla restante parte dello stabile, soprattutto se si voleva operare anche sulla struttura della copertura.
Tale messa in sicurezza prevedeva una serie d’interventi programmatici da fare nel breve e medio periodo, secondo lo stato di degrado su cui si andava ad agire.
Purtroppo il palazzo non è mai stato messo in sicurezza, da chi ne aveva la competenza, per cui si è stati costretti a rimodulare il nostro intervento, senza andare a toccare la satruttura portante del tetto, ma operando una ripassatura del manto di copertura, l’impermeabilizzazione e la coibentazione delle falde e la ricostituzione dei paramenti murari degli ultimi due livelli dell’edificio.


Foto 5 - Vista Est dal rio S. Giacomo


Foto 6 - Spanciamento muro e opere provvisionali Calle delle Oche.



Foto 7 - Spanciamento muro e opere provvisionali Calle delle Oche - particolare.















Foto 8 - particolare tirante a barra e paletto in Calle delle Oche.




Foto 9 - Frattura muraria su calle delle Oche.



Foto 10 - Frattura muraria su calle delle Oche.


Foto 11 - Frattura muraria sulla facciata Sud (lato calle delle Oche).


Foto 12 - Linea di gronda di fattura gotica in pietra d'Istria, lato Sud.

Foto 13 - Degrado angolo sopraelevazione lato Sud.








Foto 14 - Cornice di gronda in prossimità del camino.



Foto 15 - Cornice di gronda al livello dei camini, lato Sud.

Foto 16 - Camini sul lato sud dell'edificio.

Foto 17 - Sopraelevazione lato calle delle Oche.

Foto 18 - Frattura d'angolo, lato Sud.



CRONOLOGIA DELL’INTERVENTO

Premessa
Quando ho cominciato a seguire la questione, a novembre del 2010, la situazione era molto delicata. Il vicinato lamentava continue cadute di materiale dalla falda della copertura che dava su Calle delle Oche, le opere provvisionali fate installare negli anni precedenti erano diventate fatiscenti e ricettacolo di sporcizia e topi.
Non tutti i proprietari attori dell’intervento erano noti, non si conoscevano quelli a cui apparteneva la porzione più grande e più nobile del Palazzo, e la loro ricerca, ha richiesto un bel pò di tempo.
In seguito gli abitanti della Calle avevano fatto una petizione per chiedere al Comune di Venezia di intervenire costringendo i propietari, su detti, di mettere in sicurezza la stessa.
I solleciti e gli esposti del Comune cadevano nel vuoto per l’impossibilità e la non volontà dei proprietari di quella porzione dello stabile, di intervenire in maniera radicale.
Sta di fatto che il degrado del palazzo aumentava di giorno in giorno e il rischio di crolli era sempre più alto.
Nel frattempo la maggioranza dei proprietari decideva di procedere al calcolo dei millesimi, ma granparte delle schede catastali non erano aggiornate. La ricerca dei dati presso i vari notai ha portato via un altro pò di tempo.
Il sisma a cavallo tra Maggio e Giugno 2012, a portato ad un’ulteriore caduta di materiale dai camini pericolanti dello stabile, questo a costretto i proprietari della parte più grande del complesso ad intervenire d’urgenza usufruendo dell’art. 13 del regolamento edilizio e in tutta fretta erigere dei ponteggi per mettere in sicurezza le torrette dei sudetti camini (foto 16).
Finalmente dopo svariate riunioni, sopralluoghi, rilievi, valutazioni d’imprese edili, a Marzo 2013 si è riusciti a dare il via al cantiere.






Foto 19 -  Facciata Nord - Edificio oggetto di Intervento.



Foto 20 -  Facciata Nord - Particolare.









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Inquadramento: per richiesta occupazione suolo pubblico con l'allestimento dei ponteggi.



Inquadramento territoriale.












Stato di Fatto.
Stato di Fatto: Analisi Orditura principale.
Stato di Fatto: Analisi orditura secondaria e manto di copertura.
Stato di Fatto: Mappa dei dissesti.
Stato di Fatto: Mappa degli Interventi.





Stato di Progetto: Copertura.
Stato di progetto: Torretta camino.